Fare storytelling con il logo
22 Luglio, 2014Alla base del #visualstorytelling c’è il logo
Lo storytelling non si applica solamente ai testi, sarebbe un errore trascurare l’importanza delle immagini e il ruolo che possono giocare nella narrazione di una storia aziendale.
Attraverso il logo/marchio un’azienda si rende riconoscibile visivamente dal suo pubblico e con esso può avere l’occasione di distinguersi in un mercato piuttosto affollato e competitivo.
Un buon logo dovrebbe evocare emozioni e sensazioni attraverso l’uso del colori, della forma o del font, coerentemente con la vision e la mission aziendali, ma soprattutto con la sua storia. Il logo è sicuramente il punto di partenza per il visual storytelling aziendale.
Un buon logo deve avere due caratteristiche fondamentali:
- dev’essere concepito come un’immagine senza tempo
- deve riflettere la relazione che l’azienda ha con i suoi clienti
Il nome di un’azienda è l’inizio della sua storia, quindi attenzione: dal punto di vista estetico il logo può essere molto bello ma cosa racconta di noi? Rafforza e comunica i nostri valori e la nostra identità?
Coca Cola è un esempio eccellente in questo senso: da quanti anni Coca Cola racconta la stessa storia? “Vivi il lato Coca Cola della vita” “Stappa la felicità”, “Vivi la musica e accendi l’estate”.
La narrazione di Coca Cola è sempre la stessa: godere della vita, vivere in modo positivo, condividere bei momenti e proprio grazie a questa idea centrale, a questo messaggio è diventata un Lovemark, cioè un brand verso il quale i consumatori hanno sviluppato una componente affettiva.
Google invece ha dedicato molto tempo a rafforzare la propria immagine di azienda unica e fuori dal comune. I Doodle di Google sono un esempio di successo dell’applicazione dello storytelling a un logotipo: non molte imprese hanno saputo giocare e reinventare il proprio logo con la stessa creatività di Google.
Il logo di Storytelling_ITA: #findyourway
La sfida che vi racconto oggi è quella della creazione del logotipo della community StorytellingITA. Nata da una costola di Telling Stories, è la prima community italiana su Google+ dedicata allo storytelling, ossia al marketing e alla comunicazione narrativa.
Il concept del logo si è sviluppato durante la preparazione delle slide per lo StorytellingNight del Digital Festival di Torino.
Avevo una manciata di minuti a disposizione e la necessità di spiegare in pochi concetti le caratteristiche peculiari dello storytelling che riassunsi in 3 principi:
- da me a noi, comunicazione dal basso
- effetto montagne russe: coinvolgimento emotivo e 5 sensi
- trova la tua strada: principi e valori in cui riconoscersi
A questi concetti associai un’immagine e per il punto 3 mi venne spontaneo quella di un labirinto.
In seguito, discutendo con Simonetta Pozzi, co-founder della community, sull’idea e la mission che avrebbe dovuto simboleggiare il logo della community mi tornò in mente quell’immagine e la riproposi. Valutammo anche altre idee, ma alla fine parlando con il nostro grafico, Maurizio Brandolini, concordammo sul concetto di labirinto.
Il valore simbolico principale del labirinto è il viaggio da intendersi come esplorazione di nuovi confini, come ricerca interiore, come capacità di trovare una via d’uscita ai problemi e nel corso delle varie epoche, dall’antichità ai nostri giorni, ha assunto diversi significati.
L’obiettivo della narrazione è quello di attribuire un significato a ciò che ci accade, di dare senso all’esperienza. Una storia può convincerci perché è allineata con le nostre idee, con la nostra interpretazione del mondo. Talvolta invece accade che una storia ci conquisti facendoci cambiare il nostro punto di vista e svelandoci nuovi significati.
In questo senso lo storytelling è più che mai un metodo per influenzare attraverso la condivisione di emozioni e la partecipazione: è così che trovi la tua strada, scopri un mondo possibile, dai un senso alla realtà.
Ecco spiegato l’uso del labirinto: si può raggiungere il centro seguendo più di una strada, non esiste un solo percorso giusto. Da questo concetto nasce anche l’hashtag #findyourway, un invito a scoprire la tua unicità e il tuo percorso nel mondo.
Per la scelta dei colori abbiamo fatto riferimento ai simboli dell’italianità per richiamare l’origine della community che il grafico a utilizzato in modo creativo all’interno del labirinto.
Per il font volevamo qualcosa di evocativo, che richiamasse alla mente il mondo delle fiabe. La scelta di Maurizio è ricaduta su un Google font, Henny Penny, che nasconde sotto la struttura classica delle grazie una natura molto informale, divertente, che rende il carattere obliquo e adattabile a diversi formati. Il nome del font è quello di un personaggio di una favola, il pollo Henny Penny.
Le coincidenze non vengono mai per caso, Henny Penny è un pollo che crede che il mondo stia per finire, è un racconto che insegna il coraggio. Bhé che ne dite, un po’ di coraggio ci vuole a lanciarci in questa avventura di una community dedicata allo storytelling d’impresa? O no?
Don’t be a chicken little. Don’t be afraid. The sky is not falling.Riferimenti
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